Visita Otranto
Otranto
“Otranto, il punto più a oriente d’Italia, è da millenni una città porto”, dice Predrag Matvejevic.
L’antica città messapica fu greca, romana, bizantina, gotica, normanna, sveva, angioina, aragonese, sempre dialogando con il mare.
Attraverso le grandi istituzioni monastiche, gli insediamenti rupestri e gli anacoreti, ha aperto la porta alla Grecia, alla chiesa d’Oriente, alla luce di Bisanzio.
Otranto è luogo di luce meridiana che acceca e rapisce, luogo di approdi e di uccisioni di mostri: è l’idra che rinasce nelle lame dei turchi che fan rotolare le teste.
Dai bastioni dei Pelasgi, il mare oggi appare amichevole: porta turisti di ritorno dalla Grecia, immigrati albanesi, non più l’incubo dei saraceni, il filo di sangue che corre fra pietra e pietra.
Nella luce della sera, Otranto è l’Oriente trasfigurato, una Gerusalemme d’acqua, un presepe immobile, pacificato con il suo mare.
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