Visita San Marco d'Alunzio
San Marco d'Alunzio
Nella parte più alta dell’abitato si scorgono i ruderi del castello di San Marco fatto edificare da Roberto il Guiscardo a partire dal 1061 sui resti di una fortificazione preesistente.
Fuori delle mura, prima di entrare nel centro storico, si nota in posizione isolata la chiesa di San Marco, edificata sopra il tempio di Ercole (IV sec. a.C.), del quale non restano che pochi blocchi in pietra tufacea. La chiesa, totalmente scoperchiata, conserva i muri in pietra a vista e un portale rifatto. Tra le ventidue chiese ancora presenti sul territorio, segnaliamo le più interessanti.
San Teodoro, chiamata anche Badia piccola, è sorta nel XVI secolo sui resti di una cappella bizantina, ha pianta a croce greca e ciascun braccio quadrato termina in una cupoletta.
L´interno è decorato da magnifici stucchi nello stile di Giacomo Serpotta. Il monastero delle Benedettine, edificato nel 1545, è stato di recente ristrutturato per accogliere il Museo bizantino-normanno. Al piano terra sono state riportate alla luce due delle tre absidi appartenenti alla Cappella dei Quattro Dottori (XI sec.), decorate da splendidi affreschi bizantini: molto ben conservati quelli dell´abside destra; nel catino appare una Madonna dalle delicatissime mani (non se ne vede purtroppo il volto) e, nella fascia sottostante, divisa da una netta demarcazione che simboleggia la separazione tra il cielo e la terra, i Quattro Dottori della chiesa ortodossa - San Giovanni Crisostomo, San Gregorio Nazianzeno, San Basilio Magno e Sant’Attanasio - si stagliano su uno sfondo blu intenso.
In San Giuseppe è allestito un Museo Parrocchiale che custodisce arredi sacri, reliquiari in legno, una Vergine Odigitria in legno policromo, una bella statua lignea della Maddalena (XVII sec.) e una tela della Deposizione (XVIII sec.).
La chiesa della Madonna Annunziata, situata all’inizio del paese come a guardia dell’abitato, fu costruita probabilmente sui resti di un tempio pagano ma nel corso dei secoli ha subito diverse trasformazioni, alcune delle quali, sono documentate da affreschi bizantini ritrovati sotto l’intonaco dei muri. È una chiesa piccola e a una sola navata che custodisce una bellissima statua della Vergine in marmo bianco di Carrara del XV secolo sul cui piedistallo, in bassorilievo, è raffigurata una città medievale; le mani e la testa della statua sono in gesso perché le originali sono andate distrutte durante un’incursione saracena.
Percorrendo il centro storico lungo la centrale via Aluntina, s’incontra trova la Chiesa Madre di San Nicolò, con una sobria facciata arricchita soltanto da tre portali in marmo rosso locale, utilizzato a profusione anche all´interno.
Più avanti, in piazza Sant’Agostino, si trova Santa Maria delle Grazie, che custodisce il monumento funerario dei Filangieri, opera di Domenico Gagini (1481), con una bella statua giacente dall´espressione dolce e serena.
Ci si lascia sulla destra la Chiesa di San Basilio, settecentesca, di cui si conservano i resti di un loggiato ad archi acuti, e si arriva alla Chiesa dell´Ara Coeli, secentesca, che presenta un portale affiancato da colonne scanalate e arricchito da volute e decorazioni floreali. All´interno, la Cappella della Santissimo Crocefisso, decorata con begli stucchi serpottiani raffiguranti santi, vivacissimi putti, angeli e ghirlande di frutta, custodisce un espressivo Crocefisso ligneo secentesco di scuola spagnola.
La chiesa di San Salvatore, detta Badia Grande poiché vi era annesso un importante monastero di suore benedettine fondato dalla regina Margherita di Navarra, ora diroccato, sorge isolata in direzione del campo sportivo. L´elegante portale, in marmo aluntino, è impreziosito da colonne, angeli e putti. All´interno si è accolti da un tripudio di angeli che suonano le trombe, figure allegoriche, putti che giocano e sostengono drappi, cartigli e ghirlande di fiori; la ricchezza di fregi e decori di scuola serpottiana e della decorazione a stucchi culmina nel sontuoso drappo che scende dal baldacchino ligneo, posto sul tabernacolo dell’altare maggiore in legno dorato, opera di don Corrado Oddo del 1704.