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Suvereto

L´età dell´oro per questa piccola comunità della Maremma è stato il Duecento.

Guerre e guerricciole, ma soprattutto i miasmi dell´aria con l´elevata mortalità hanno quasi cancellato il borgo per due secoli, il XVII e il XVIII, nel corso dei quali non si sono registrati praticamente interventi urbanistici. Tutto è rimasto immutato e congelato per circa duecento anni. E dunque, di questa lunga e terribile decadenza non c´è quasi traccia in Suvereto, nel cui tessuto urbano continua a spiccare l´eredità medievale e dell´inizio dell´età moderna.

Il Palazzo Comunale risale ai primi anni del Duecento, anche se la struttura attuale è la reinterpretazione nei secoli dei moduli originari. è sormontato da un´antica torre detta della campana (e oggi dell´orologio) perché chiamava a raccolta gli Anziani per l´assemblea. Nel loggiato aperto sopra la scala d´ingresso, detto loggia dei giudici, si emettevano le sentenze e si pubblicavano le decisioni per la comunità.

La Rocca Aldobrandesca, situata nel punto più alto del paese è documentata fin dal 973. Nel corso dei secoli ha subito varie trasformazioni: alla fine del Seicento, non servendo più come struttura difensiva, era già in stato di abbandono. 

Il convento di S. Francesco fu costruito nel 1286 ed ebbe un ruolo importante nella vita della comunità fino alla sua soppressione nel 1808 per volere napoleonico, quando fu progressivamente riconvertito in uso civile. Oggi resta lo splendido chiostro formato da un loggiato scandito da archi a tutto sesto. La chiesa del Crocifisso, addossata al chiostro di S. Francesco, fu edificata nel Cinquecento per onorare e conservare il simulacro del santo patrono, il Crocifisso appunto, che ancora oggi vi è custodito: opera in legno intagliato attribuita a Domenico dei Cori e datata 1420.

Antichissima è la pieve di S. Giusto, documentata già nel 923 ma risalente, nell´impianto che oggi vediamo, al 1189, come risulta dalla "firma" degli autori, Barone Amico e Bono di Calci, in un´iscrizione sul transetto di sinistra. Bello il portale romanico sormontato da una lunetta e da un architrave ornato a motivi floreali.

Infine, la chiesa della Madonna di sopra la Porta è stata eretta intorno al 1480 e ampliata nel 1772 a memoria di un fatto miracoloso avvenuto nel 1767, quando durante una violenta alluvione l´immagine della Madonna provocò l´inspiegabile apertura della porta "di sotto" del paese permettendo il deflusso delle acque.

Ma ad affascinare è un po´ tutto il borgo dentro le mura, con le case e le botteghe medievali del colore della pietra locale, che va in parallelo con quello dei coppi in una sinfonia di rossi e grigi.

In questa vecchia atmosfera rurale, la mente è portata a scavare all´indietro, a leggere, come in antiche pergamene, quel che affiora dai cotti, dalle vecchie pietre scalpellinate, dagli intonaci cadenti, dalle cataste di legna ammucchiate.

Galleria 
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