C’è in questo luogo una strana spiritualità.
Da un lato, la simbologia romanica permette, nelle sculture che ornano il portale della cattedrale, la raffigurazione di una nudità così esplicita che un viaggiatore francese dell’800, F. Lenormant, ha parlato di “incroyable obscénité”.
Dall’altro, la cittadina aspetta con ansia gli scavi nei locali chiusi dietro la cripta che potrebbero restituire, secondo alcune indicazioni, le spoglie del vescovo Canio, nascoste alla furia dei Saraceni, e mai più ritrovate.
Intanto la gente continua a inginocchiarsi davanti a uno sportellino sotto l’altare, nel deambulatorio, perché dietro quel marmo il bastone del vescovo Canio si muove, si avvicina, si allontana, levita fermandosi sospeso a mezz’aria.
Pieni di mistero, si esce dalla cattedrale.
Fuori, all’aria aperta, il diavolo appare sull’archivolto accanto agli amanti dai tratti deformi.
E la danzatrice di Acerenza continua a ballare tra le vigne.
- Una notte in camera standard doppia/matrimoniale con prima colazione
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