In un angolo tra i più belli dell’Appennino centrale, purtroppo sfiorato dalle pale eoliche, sta questo piccolo borgo dal fascino rurale.
Delle antiche transumanze restano i profumi del caciocavallo e l’arte dei coltellinai, le stradine sul cui selciato passavano le mandrie, la pietra e la roccia che fanno da contorno.
In primavera, i prati esplodono dei colori dei crochi e delle margherite calpestati da docili mucche al pascolo.
Le balle di fieno raccontano l’estate, l’autunno si legge nei rami delle faggete, l’inverno è il caminetto di una fattoria che fuma. Gerani fioriti si affacciano dalle finestre e dai balconi, e il grande tiglio rende la piazza un po’ francese.
Lo straordinario altare intarsiato della chiesa di Santa Maria delle Grazie è l’ultima visione che conserviamo, prima che la sera scenda sul borgo rendendolo ancora più intimo e raccolto, stretto intorno alle sue pietre, che parlano – se si vuole ascoltarle.
- Una notte in camera standard doppia/matrimoniale con prima colazione
- Visita guidata della Chiesa di San Lorenzo
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