La cerchia murata di Montagnana è «una delle vere glorie d’Italia», scrisse il grande storico dell’arte Bernard Berenson.
Basta un veloce giro esterno alle mura lunghe circa 2 km, per farsi un’idea di cosa fosse una città fortificata nel XIV secolo.
Il verde dell’antico fossato, ormai solo erboso, contrasta col mattone degli spalti merlati, interrotti da 24 torri alte fino a 19 metri, e dalle due principali porte fortificate, il castello di San Zeno e la rocca degli Alberi.
Sono le stesse mura che ispirarono a Giorgione un disegno a sanguigna conservato a Rotterdam, a torto identificate per secoli con quelle di Castelfranco Veneto.
Non solo Giorgione, ma anche Palladio, Michele Sammicheli, il Marescalco, il Veronese, Palma il Giovane, hanno lasciato tracce qui.
Insomma, tanta arte e tanta storia, da Ezzelino da Romano alla Repubblica di Venezia, richiamata anche dal grande “listón” della vasta piazza centrale, che per privilegio antico può imitare la pavimentazione di piazza San Marco.
All’interno della cortina trecentesca, il disegno urbano mantiene l’impronta medievale con vie a portici e vicoli d’atmosfera.
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