Sorge sulla pendice della montagna da cui si scorge l’antica Tindari, in un incantevole scenario naturale a valle di un imponente sperone di roccia, la Rocca Salvatesta, che raggiunge i 1340 m.
Le piccole case affastellate, la trama di vicoli e viuzze talvolta sormontati da archi, i decori delle facciate, l’eleganza dei palazzi, la sontuosità delle chiese danno fascino a un assetto urbanistico d’impronta medievale.
Le strade, per lo più pavimentate in acciottolato stretto tra due file longitudinali di pietra arenaria locale, contribuiscono a valorizzare l’architettura del centro storico.
L’arenaria è stata utilizzata nelle costruzioni civili e con elaborazioni di grande pregio in quelle religiose, dove sono presenti anche molti elementi architettonici realizzati in cipollino, un’altra pietra locale, rossa e marmorea.
L’uso della pietra, che sul territorio affiora un po’ ovunque, testimonia l’importanza dell’arte dello scalpellino che si tramandava di padre in figlio.
L’antico Castello Saraceno, di cui oggi restano i ruderi, era situato su una rupe a strapiombo che conserva immutata la propria bellezza. Dalla cima si gode l’ampiezza della vallata che scende verso il mare: spingendo lo sguardo sino all’orizzonte si vedono le isole Eolie.
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