Lasciata la costa tirrenica, la strada si contorce sempre più in un susseguirsi di tornanti, finché si apre alla vista un paese di pietra allungato su un costone roccioso che sbuca dai boschi.
L’impressione di essere finalmente nel cuore dei monti, a Novara, è netta, e non solo d’inverno, quando il lento fioccare della neve imbianca gli spioventi tetti di tegole di cotto, le cime dei campanili, i sagrati delle chiese.
Patria dei mitici Ciclopi, Novara ha accolto nell’abbazia il sommesso pregare dei monaci bianchi e, nei tortuosi vicoli, il transito degli animali da soma, facilitato dal minimo salto di rottura fra un gradino e l’altro.
L’immagine del paese di pietra viene dalle strade in basole di pietra (ciappe), dai portali del Duomo e delle altre chiese, dalle cornici dei balconi, dalle mensole e dai supporti sottostanti (cagnò) degli antichi palazzi, tutte opere realizzate tra il ‘500 e il ‘700.
Per le intricate viuzze (vaelli) acciottolate, tagliate a mosaico tra le antiche casette che si reggono l’un l’altra abbarbicate sul pendio, si respira il mistero del tempo.
Qui ancora si può vedere qualche cannizza sulla quale vengono messi ad essiccare al sole fichi, pomodori e altri prodotti della terra.
- Una notte in camera standard doppia/matrimoniale con prima colazione
- Degustazione di vino e formaggi
- Trasporti
- Tutto ciò che non è compreso alla voce "servizi inclusi"