Anghiari è uno splendido borgo medievale che domina la verde valle dell’alto Tevere. Bastione inviolabile grazie alle potenti mura duecentesche, ebbe una grande importanza nel Medioevo per la sua posizione strategica. Fiera della sua toscanità, Anghiari fu consacrata alleata e testimone della civiltà fiorentina dopo la battaglia del 29 giugno 1440 celebrata da Leonardo con un capolavoro scomparso, ancora oggi oggetto di ricerche. L’aura di mistero, che la magia del tempo rende ineffabile, penetra negli scorci medievali che rimandano a passioni splendenti, a ore febbrili, a rumori di spade.
Questo angolo di Toscana ha visto il passaggio nel 1164 di Thomas Becket: l’Arcivescovo di Canterbury ottenne dagli allora signori di Anghiari le carbonaie del Castello dove gli Spedalieri di S. Antonio, suoi accompagnatori, costruirono un oratorio. Su di esso fu poi edificata (sec. XIII-XIV) la Chiesa di S. Agostino, ampliata nel 1464 in seguito al crollo del campanile. Di origine ancora più antica, forse rupestre, è la Chiesa della Badia, il primo luogo di culto nel borgo (sec. XI). La delicata immagine tardotrecentesca del Crocifisso in legno dell’altare maggiore attira l’attenzione per due particolari: il perizoma del Cristo con la bella decorazione dipinta sullo sfondo e i capelli, veri, un tempo abbondanti e oggi tagliati per devozione.
Nella Chiesa di S. Maria delle Grazie, costruita tra 1628 e 1740 e restaurata più volte esternamente, si trova dietro l’altare la Madonna delle Grazie, terracotta invetriata della bottega di Andrea della Robbia. L’imponente Rocca costituiva il nucleo fortificato attorno a cui si sviluppò Anghiari.
Il Cassero fu luogo di difesa e monastero camaldolese, chiamato per questo Conventone. Insieme all’antico Cassero, la torre dell’orologio, detta il Campano, è un elemento emergente del paesaggio urbano di Anghiari. Terminata nel 1323, fu distrutta nel 1502 e ricostruita un secolo dopo, quando, per l’occasione, vi fu sistemato l’orologio. L’ultimo restauro è della prima metà dell’Ottocento.
Al centro del nucleo antico del paese, il Palazzo Pretorio mostra nella facciata i segni della struttura originaria, con finestre ad arco a tutto sesto, un grande affresco situato sotto una loggia e stemmi in terracotta e pietra. Il Palazzo era parte della Rocca e fu residenza dei podestà e dei vicari della Repubblica Fiorentina fin dal 1386. Palazzo Taglieschi è subito riconoscibile per l’articolata facciata: infatti, pur essendo una costruzione rinascimentale, nasce dall’unione armonica di case-torri preesistenti. Di fronte vi è il Palazzo del Marzocco, edificio del XV secolo che apparteneva alla nobile famiglia degli Angelieri ed oggi, completamente restaurato, è sede del Centro di Documentazione della Battaglia di Anghiari.
L’antica via di ronda era il tracciato viario situato nella parte settentrionale delle mura. Dal 1444 questo tratto di cinta muraria ha subito numerosi interventi di ricostruzione al fine di rendere il borgo inespugnabile in caso d’attacco con artiglierie. Con l’innalzamento delle mura (contemporaneo alla costruzione delle porte di S. Angelo e di S. Martino, tra il 1181 e il 1204) furono inglobate le merlature medievali ancora visibili in alcuni tratti. Gli interventi d’ampliamento della chiesa di S. Agostino culminarono nel 1463 con la singolare costruzione del torrione a pianta semicircolare. In Piazza Baldaccio, già detta del Mercatale, è dal 1388 che ogni mercoledì si svolge il mercato, mentre il Teatro dei Ricomposti, costruito nel 1790 con una facciata in stile rinascimentale, riconsegna il borgo alla sua forte vocazione culturale.
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