Dall’alto dei suoi 602 metri, il borgo domina a 360 gradi il paesaggio circostante.
Risulta evidente la posizione strategica del luogo che ha dato origine alla torre più antica, oggi inglobata nel castello.
Con l’espandersi del borgo, la rocca originaria venne fortificata con una seconda cinta muraria, costituita da bastioni, dalle mura delle abitazioni e munita di più porte d’accesso. Due di queste sono scomparse con i lavori di ristrutturazione del marchese Cahen, mentre è ancora presente Porta Vecchia. Il palazzo, costruito a ridosso della torre, fu dimora dei signori di turno. Prima i Risentii (secolo XIII), i cui stemmi delle pietre tombali sono ancora visibili nel cortile del castello e quindi, per legame di parentela, i Monaldeschi di Orvieto, del ramo Cervara, che dominarono questo luogo dalla fine del Duecento fino alla seconda metà del Seicento.In particolare si deve a Sforza Cervara, ex capitano di ventura, la ricostruzione in stile rinascimentale del primitivo castello medievale.
Del periodo rimangono parte del cortile interno, un’ala decorata con affreschi, alcuni arredi e stemmi della famiglia.
Oggi Torre Alfina è un borgo che rivive e valorizza la propria storia e le proprie potenzialità: aria buona, tanto verde e strutture culturali e ricettive.
Il Sasseto è annoverato nei parchi monumentali d’Italia. Il Museo del Fiore e l’antico mulino ad acqua da poco ristrutturato lo rendono un gioiello all’interno della Riserva Naturale Monte Rufeno. All’interno del borgo una serie di targhe in ceramica ricordano i luoghi scomparsi mentre Chambre d’Amis, mostra permanente d’arte contemporanea all’aperto, valorizza gli angoli più significativi.
- 1 notte in camera standard doppia/matrimoniale con prima colazione
- Degustazione di prodotti tipici
- Trasporti
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