A Venosa – di origini antichissime, come documentano gli scavi archeologici – culture, religioni ed espressioni dell’arte si possono sfogliare come un libro aperto.
Hanno lasciato un segno in questa contrada del meridione d’Italia Sanniti, Romani, Ebrei, Goti, Longobardi, Saraceni, Bizantini, Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi, Spagnoli. Attraversare Venosa da un’estremità all’altra è come passeggiare nella storia, e lo spirito del luogo sta dunque in questa muta presenza del Tempo, sedimentato in così tante testimonianze che è facile, camminando per il borgo antico, imbattersi in una figura togata, in un tronco di colonna, un’iscrizione o un leone in pietra che recano l’impronta dello scalpello romano.
Quasi per intero il centro storico è fatto di materiali recuperati dalle architetture civili e religiose romane, ed è proprio questo gioco di rimandi
e intrecci, di innesti e sovrapposizioni, che fa il fascino della città. Visitare Venosa, ha scritto un poeta locale, “è come incontrare una bella, ricca signora avvolta nel suo scialle di ricordi”.
Raschiata la prima scrittura nella delicata pergamena del tempo, si scorge un sotto-testo, e un altro ancora, in un viaggio a ritroso nei secoli che parte dall’incerto presente.
- Una notte in camera standard doppia/matrimoniale con prima colazione
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