Visita Grottammare
Grottammare
La settecentesca Chiesa di San Giovanni Battista si trova sulla piazza principale del Vecchio Incasato, Piazza Peretti, in cui spicca anche, sul lato destro, il Teatro dell’Arancio, risalente alla fine del Settecento e che ospita nella sua facciata la statua di Sisto V di Stefano Interlenghi.
Essendo Grottammare il paese natale di Sisto V, la chiesa di San Giovanni Battista ospita il Museo Sistino, nel quale sono esposti oggetti che testimoniano il felice rapporto tra il pontefice e la sua terra. Tra le più significative sono: il Calice di Sisto V e la Medaglia con effigie di Camilla Peretti.
Nel Museo sono esposti anche due dipinti: un “San Sebastiano” e un “San Rocco”, opere di Vittore Crivelli (1440 - 1502).
Sul luogo dove il papa ebbe i natali il 13 dicembre 1521, Sisto V volle edificare la chiesa di S. Lucia. Progettata da Domenico Fontana, la chiesa è a pianta quadrata con croce greca inscritta e ospita ricchi altari, molte opere pittoriche e uno degli organi più preziosi della provincia di Ascoli Piceno, costruito nel 1752 da Francesco Fedeli della Rocchetta di Camerino. Allo “scultore del vento”, Pericle Fazzini, è dedicato il Museo del Torrione le cui sale espositive sono ospitate nello scenario molto suggestivo del Torrione della Battaglia (sec. XVI). Le sale espositive di questo museo rappresentano una tappa dell’itinerario fazziniano, che si snoda lungo un percorso ideale tra la spiaggia e il vecchio incasato e che segue le presenze sul territorio legate all’artista attraverso il Ragazzo con i gabbiani, la Metamorfosi, il Ritratto di Mario Rivosecchi e la Via Crucis (all’interno della chiesa di Sant’Agostino) La costruzione della chiesa di Sant’Agostino oggi visibile risale al 1517, come è documentato anche dal mattone che riporta questa data inserito nella facciata, essa venne consacrata nel 1530.
La chiesa presenta un abside merlata, come fortificata, e un campanile mozzato, così ridotto, secondo la tradizione locale, perché nel convento annesso alla chiesa fu ospitato il monaco agostiniano Martin Lutero, durante il suo viaggio verso Roma, prima del grande scisma. Tra le opere più rilevanti che si possono vedere all’interno si può ricordare un dipinto murale, oggi solo parzialmente visibile, raffigurante una Madonna della Misericordia: l’opera potrebbe essere un ex-voto per lo scampato pericolo in occasione dell’attacco dei pirati subito da Grottammare nel 1525.
Ad una delle fasi più antiche della storia di Grottammare sono legate le testimonianze documentarie offerte dalla chiesa di San Martino, tra le più antiche abbazie della provincia di Ascoli Piceno: venne fondata dai monaci benedettini dell’abbazia di Farfa probabilmente tra l’VIII e il IX secolo. La notizia più antica relativa alla chiesa, che rivela che a quel tempo esisteva già un complesso ben organizzato, è tratta dal Cronicon farfense e risale al X secolo.
Alcuni archeologi sostengono che l’abbazia di San Martino venne edificata sul luogo dove sorgeva il tempio della Dea Cupra. L’ipotesi è avallata dal fatto che l’area dove sorge la chiesa è molto importante dal punto di vista archeologico, per la porzione di muro in opus caementicium antistante la facciata principale, per il Bagno della Regina e per la presenza all’interno dell’edificio di un’epigrafe che ricorda il restauro del tempio della Dea Cupra decretato dall’imperatore Adriano nel 127 d.C. La chiesa conserva molti reperti classici e medievali: originale è il frammento di piede di una statua colossale murato sopra il portale d’ingresso; all’interno sono stati utilizzati come acquasantiere due cippi di epoca medievale scolpiti a bassorilievo.